STRABACCO, IL CONTROCANTO DELLA RISTORAZIONE
DANILO TORNIFOGLIA, gestore Osteria Teatro Strabacco
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STRABACCO, IL CONTROCANTO DELLA RISTORAZIONE

DANILO TORNIFOGLIA, gestore Osteria Teatro Strabacco

CURCUMA - Se fossi una spezia potrei essere la curcuma. La fonetica di questo elemento mi descrive perfettamente. Senti? Sembra descrivere una cosa rotonda, cicciottella, una coperta di linus.

Strabacco, quando la Ristorazione diventa Teatro.Dopo 37 anni di attività, anche se non hai fatto nulla perché questo succedesse, hai creato un "luogo" (scusate se non dico location, ma mi sa di anglocafone), dove la gente approda anche di lontano. Qualche ignaro esce dall'autostrada per una sosta, solo perché qualcuno ha parlato bene di te. Questo crea aspettative e regala a chi le deve soddisfare, una indicibile ansia. Ecco perché dico che la ristorazione è teatro. Non si tratta di finzione, ma di rappresentazione di un momento ludico, nel quale tu sei solo con il tuo cliente. Lo devi capire e assecondare, anche quando gli daresti un cazzotto. Come in teatro i suggerimenti sono preziosi, quando sei stanco, quando non hai idee, quando ti viene voglia di fare un concorso per geometra al catasto. Basta un pensiero per farti ripartire. Ogni giorno è diverso dall'altro, perché le rappresentazioni le fanno gli attori e nei ristoranti cambiano di continuo. A Strabacco la luce è diffusa, pietosa, non è mai imbarazzante. Ecco questa è l'unica differenza vera da una commedia, non si accende mai l'occhio di bue, perché tutti sono ugualmente importanti e degni di coccole. Il teatro ti avvolge così come l'osteria, ti fa sentire bene, ti rifocilla e allontana i noiosi pensieri di tutti i giorni. Ti scalda il cuore e ti fa vedere la realtà sotto la metafora della finzione.

Danilo in veste di scrittore/poeta. Ci racconti qualcosa in più?No, grazie. Poeta non lo sono stato mai. Li amo, questo si, ma credo di essere uno dei pochi italiani a non aver mai scritto una poesia. E si che gli insegnamenti li ho avuti. Ho vissuto cinque lunghi anni con il poeta pittore Silvano Paganelli, che mi ha insegnato a vedere la realtà poetica della vita, la grande forza che questa arte ha sugli altri. Ma mi sono fermato qui. Scrittore? Gesù che parola grande, forse più grande di me. Diciamo che mi piace scrivere, anzi, quando sono davanti ad una pagina bianca di word provo una gioia immensa. Il deflorare quel candore con una mia idea. Mia, capisci? Mia da condividere con gli altri, d'accordo o no. Ho pubblicato con Affinità Elettive due libri, di cui nel primo racconto i mutamenti della città di Ancona dal 1950 al 1980 attraverso i ricordi dei ristoratori. "Il crudo e il cotto". L'altro è più giocoso e suggerisce menù diversi per ogni occasione. Cosa daresti da mangiare ad una donna che decide di venire a cena da te e verso la quale hai già riposto più di un pensiero osceno-sessuale? "Stasera a cena da me" è il titolo. Vi regalo due informazioni. Sto preparando un libro molto easy sui vini di Francia, che possa dare ad ognuno quel minimo di cultura enologica sui prodotti dei nostri cugini d'Oltralpe. Uscirà a settembre. E un altro, questa volta un romanzo, sulla vita spericolata di un mio amico omosessuale. Questo mi incute timore e ogni riga è un banco di prova. Non so se ne sarò capace davvero e se poi meriterò attenzione. Ho impegni costanti con il Corriere Adriatico, per il quale scrivo di cibo, di memoria e di vino. Questo mi ha permesso l'iscrizione all'albo dei giornalisti, traguardo che inseguo da più di vent'anni e per il quale non finirò mai di ringraziare il direttore dottor Traini, per la fiducia che mi ha destinato e che ha reso possibile ciò che sto raccontando.

Nel tuo ristorante sono passati numerosissimi artisti. Chi ha lasciato un segno nel tuo cuore? Ci racconti un aneddoto?Nonostante la vetustà del locale...e mia....Stra non ha mai rinunciato alle regole di partenza come l'orario che spinge l'accoglienza fino alle 3 di notte. Una mia pubblicità di qualche anno fa recitava proprio "aperto fino all'ora del cappuccino". Questo ha da sempre favorito l'ospitalità alle compagnie teatrali, ai gruppi musicali e agli eventi in genere. Soprattutto gli attori hanno una guida di ristoranti tutta loro, fatta di esperienza diretta. Credo che il nome di Strabacco sia ormai su tanti di quei taccuini. Chi ha lasciato un segno nel mio cuore? È una parola! Non posso dimenticare Mariangela Melato, scomparsa recentemente o Gigi Proietti, che oltre a mangiare suonò la chitarra per una intera settimana durante le cene. Benedicta Boccoli, attrice bella e dalla grande sensibilità, ha lasciato un segno nel mio cuore. Benigni è stato a Stra 3 volte. Una di queste, prima di andarsene salutò tutti i presenti (e il locale era pieno) uno per uno stringendo loro la mano. Incredibile! Poi che dire? Lou Reed, Gloria Gaynors. Ma anche personaggi dell'economia come De Benedetti che, prima di cena, lasciò la scorta fuori del locale, si tolse la cravatta, spense il telefonino. Massimo Ghini esilarante e grande comunicatore. Il commissario Montalbano Zingaretti, tifoso patologico della Roma, che quasi faceva tardi al suo spettacolo per vedere "amaggica".

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