FRIZZIFRIZZI: MAGAZINE ONLINE MA NON SOLO
SIMONE SBARBATI, co-fondatore e direttore di Frizzifrizzi
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FRIZZIFRIZZI: MAGAZINE ONLINE MA NON SOLO

SIMONE SBARBATI, co-fondatore e direttore di Frizzifrizzi

ANICE STELLATO - Se fossi una spezia sarei quella che in assoluto preferisco, perché ha un sapore che piace a pochi, un aspetto bellissimo e si usa per fare i liquori che amo di più: l’anice stellato!

Come nasce Frizzifrizzi?Frizzifrizzi è nato come “costola” di un altro progetto che all'epoca io e la mia compagna Ethel portavamo avanti già da due o tre anni. Quel progetto di chiamava Freshcut, era partito come magazine in pdf (uscito in tre numeri) che raccoglieva le opere di artisti giovanissimi che lavoravano con la fotografia, l'illustrazione e la digital art, e si trasformò presto in un blog che segnalava tutte le opportunità per i nuovi talenti: concorsi, riviste a cui mandare materiale, workshop...
Fu una nostra amica, Francesca, a suggerirci di puntare su altri argomenti, come ad esempio il design e la moda, e così a fine 2006 io, Ethel e Francesca, insieme, lanciammo Frizzifrizzi, che da costola qual era in poco tempo si “mangiò” Freshcut, che chiuse un paio di anni dopo, anche se in realtà mi piace pensare che sia stato inglobato e che l'anima di quel progetto, per cui tuttora continuiamo a ricevere complimenti e ricordi da parte di coloro che ci seguono fin dalla prima ora, viva ancora dentro a Frizzifrizzi, che in effetti dalle tematiche iniziali, sicuramente più pop, si è spostato sempre più verso temi quali l'illustrazione, le autoproduzioni editoriali, il design, il Made in Italy, le realtà nazionali più interessanti.
Non saprei datare con esattezza il momento in cui Frizzifrizzi ha cambiato marcia, puntando sempre di più su contenuti originali, interviste, editoriali... La realtà è che nonostante sia un magazine online con un'identità ormai ben riconosciuta, quella stessa identità è fatta di tante anime diverse, di persone diverse con gusti, curiosità, “bussole”, tempi d'evoluzione differenti. Ciascuno di noi è intento a seguire una propria rotta, siamo capaci di sorprenderci persino tra di noi quando scopriamo su cosa sta scrivendo uno o a cosa sta dando la caccia l'altra.
Frizzifrizzi, noi che l'abbiamo fondato ma anche chi collabora, regolarmente o saltuariamente, lo usiamo ormai come una piattaforma, un mezzo per poter entrare in mondi differenti: scopri qualcosa, vuoi saperne di più, butti giù un'idea, ti metti a far ricerca e arrivi a toccare realtà, iniziative, persone.
O magari ti perdi per strada a metà percorso (che è ciò che preferisco fare io) e mentre vai da A a B trovi un percorso alternativo (siano benedetti i link, la vera “filigrana” della vita, non solo del web) e scopri C, D, E, Z.
Dico sempre, quando tengo corsi e laboratori, di “aprire la finestra”, metaforicamente ma anche letteralmente. Aprirla per lasciar entrare l'inaspettato. Ecco, Frizzifrizzi è un magazine pieno di finestre aperte. Per chi lo legge — o perlomeno proviamo a lavorare perché sia così — ma anche e soprattutto per chi lo fa.

Qual è l’obiettivo di Frizzifrizzi?L'obiettivo è dar spazio a quei progetti che crediamo valga la pena che vengano (ri)conosciuti. E anche offrire al lettore che arriva sul sito per un argomento o un post in particolare delle cose completamente diverse ma che potenzialmente potrebbero diventare la sua prossima ossessione.
Arrivi per leggere di moda? E noi ti facciamo conoscere i magazine indipendenti e ti spieghiamo che ora è lì che c'è maggior fermento.
Vieni per leggere l'intervista a un illustratore? E io ti racconto di un evento che proprio non puoi perdere.
Quando riceviamo mail del genere, di persone che ringraziano perché hanno scoperto una nuova passione grazie a un articolo, quello è il miglior ringraziamento possibile.
Ma ovviamente arrivano pure critiche. Preziosissime, soprattutto quando ti dicono «che cavolo fate? Questo non è da Frizzifrizzi» e magari hanno pure ragione e ti rendi conto che forse tante volte la fantomatica identità del sito la percepiscono meglio da fuori.

Come riuscite a conciliare il vostro "fare Frizzifrizzi" e la sostenibilità economica?Ecco. Questa continua tensione verso l'essere “da Frizzifrizzi” è problematica però dal punto di vista della sostenibilità economica.
Perché magari vedi marchette sulla stragrande maggioranza dei magazine che visiti ma se hai anche solo il sospetto che quell'articolo, sul nostro sito, sia stato pagato da qualcuno, allora non ce lo perdoni. È giusto che sia così, intendiamoci. E sono felice che sia così. Solo, è un bel problema trovare partner “da Frizzifrizzi”, ed è un problema ancora più grosso spiegare a quei partner come si può collaborare con noi in modo da non snaturare entrambe le realtà. Figurati tu tirar fuori poi anche dei soldi...
Comunque, in piccolo, sopravviviamo. Cercando magari nuove forme di collaborazione e, appunto, tenendo aperte ’ste finestre. Nel momento in cui non funzionerà più, beh, pazienza, è stato bello finché è durato. Ma ho fatto talmente tanti lavori di merda che non mi farò sicuramente problemi se mi toccherà rimboccarmi le maniche e mettere la sveglia un paio d'ore prima.

Quali sono i segreti per un blog di successo??Segreti per un blog di successo? Non credo siano segreti ma potrei dirti:
1. Correttezza verso i lettori
2. Ricerca, ricerca, ricerca
3. Non far finta di essere chi non sei
4. Sforzarsi nel cercare un punto di vista inedito, o quantomeno sincero ma non banale
5. Ho già parlato delle finestre? ;)

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